Page 2 - Guida di Chiomonte Gravere Exilles
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Anonimo. Madonna della Losa. Gravere.   Archivio Comunale.  gravere

















         Gravere (750m), circa 58km da Torino, é formato da molte frazioni, ma nes-
    suna porta il nome di Gravere, che deriva da gravier (ghiaia in francese), con
    riferimento alle inondazioni del torrente Gelassa.
    La storia del paese è antica: già nel II-IV sec.  d.C., in epoca romana, esisteva un
    acquedotto che forniva acqua potabile alle case del paese e alle terme di Susa.
    L’area di Gravere fa poi parte del regno di Adelaide di Susa, fino a quando
    l’intera zona passa ai conti di Morana-Savoia e d’Albon, Delfini di Francia. Il
    confine tra Savoia e Delfinato rimane inalterato fino al 1713, quando il trattato
    di Utrecht sancisce il definitivo passaggio dell’Alta Valle a Vittorio Amedeo II
    di Savoia. L’esistenza del confine è testimoniata da un pilone sulla S.S. 24, rico-
    struito nel 1984 nel luogo preciso dove sorgeva l’originale del 1607. Nel 1728,
    dopo un’ennesima disastrosa alluvione, Gravere avvia la costruzione di una
    barriera, ‘La Mura’, che devia il corso del Gelassa, riversando le acque diret-
    tamente nella Dora. La Valle di Susa torna ad essere strategicamente impor-
    tante nel corso della Resistenza. La linea ferroviaria Torino-Modane, dopo l’8
    settembre, rappresentava per il comando germanico la via più breve, comoda
    e sicura tra l’Italia e la Francia.
    Numerose le costruzioni degne di menzione come la Chiesa Parrocchiale a
    Refornetto, dedicata alla Natività di Maria Vergine e a S. Barbara, costruita in
    seguito a un voto fatto durante la peste del 1598. Sul campanile, eretto nel
    1656 con le pietre della cava del Grande Essimonte, nel 1745 fu applicato il
    primo orologio meccanico, che sembra provenisse dal Forte della Brunetta di
    Susa. All’interno, un bellissimo altare in marmo verde di Foresto, l’ancona della
    Madonna della Losa e un crocifisso ligneo (XVII sec. ).
    In borgata Madonna della Losa l’omonima Certosa. É legittima l’ipotesi che
    lassù, dove gli indigeni avevano in tempi antichissimi elevato un dolmen o
    un menhir (la Losa), i Romani abbiano poi costruito un tempietto. Secondo
    la tradizione i Benedettini vi si sarebbero stabiliti fin dal IX sec. . Qui eressero
    la Cappella dedicandola alla Vergine e da allora in poi denominata Madonna
    della Losa (metà IX sec. ). Gli affreschi della volta rappresentanti gli apostoli, S.
    Benedetto e S. Basilio, sono di epoca più tarda. Verso l’anno 1000 la zona della
    Losa e la Cappella passarono sotto il dominio della Marchesa Adelaide, che
    la donò alla cattedrale di S. Giovanni Battista di Torino; poi verso il 1190 un
    gruppo di Certosini, fuggiti dalla Francia, vi si stabilirono fondando il conven-
    to che dopo pochi anni abbandonarono a causa delle frequenti irruzioni e
    saccheggi. Intorno al 1350 si possono datare le figure dell’ancona lignea della
    Madonna della Losa, custodita nella chiesa parrocchiale.
    Praticamente ogni frazione di Gravere ha le sue Cappelle: Alteretto (S. Ma-
    ria), Arnodera (S. Sebastiano), Mollare (S. Andrea), Olmo (Visitazione di Maria),
    Bastia (S. Giovanni Evangelista) e Armona (Annunciazione della Vergine). La
    cappella del Deveys (XVII sec. ), dedicata alla Madonna della Neve, fu costruita
    dalla famiglia Morello, per un voto. Inoltre sparsi lungo le mulattiere vi sono
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