Page 10 - Guida di Lanzo
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Paniere dei prodotti tipici di Lanzo T.se.
    l’aiuto di Antonio Brunero, fornaio di Casa Savoia), su espresso de- Prodotti tipici/tipycal products



















        Tra i prodotti tipici di Lanzo e delle sue valli ricordiamo: la Toma
    di Lanzo, i salumi di molte varietà: da quelli di turgia, a quelli di
    capra, l’ottimo burro e i grissini “stirati”.
    Per gli amanti dei dolci consigliamo i torcetti, le ofele (cialde
    per le occasioni di festa), le paste di meliga prodotte con farina
    di mais, il miele proposto in varie qualità: castagno, rododendro,
    fiori alpini e millefiori. Da ricordare l’Amaro di Lanzo, un liquore
    locale prodotto ancora oggi secondo l’antica ricetta. Il formaggio
    denominato Toma di Lanzo (tuma d’Lans), che ha recentemente
    ottenuto l’ambito riconoscimento del marchio D.O.P. (Denomina-
    zione di Origine Protetta) è prodotta dai margari secondo l’antica
    ricetta. Ottima gustata da sola, la Toma è l’ingrediente base per
    le fondute e della gustosa Polenta Concia, piatti apprezzabili in
    tutti i ristoranti tipici di Lanzo e dintorni. I torcetti di Lanzo sono
    tradizionalmente nati come dolci a base di pasta di pane, passati
    nello zucchero o nel miele e preparati nei forni a legna del paese.
    Con il passare del tempo il prodotto subì varie trasformazioni: la
    dimensione si ridusse a circa la metà, la pasta si fece più leggera
    e la superficie divenne lucida con la pennellatura di acqua e zuc-
    chero semolato. Dal 1800 in poi, i Torcetti divennero un prodotto
    tipico reperibile in tutte le pasticcerie lanzesi.
    I Grissini Stirati, furono “inventati” nel 1684 da un lanzese (con

    siderio di Maria Giovanna Battista di Nemours, preoccupata della
    salute del figlio Vittorio Amedeo Duca di Savoia. Su prescrizione
    del medico di corte, il lanzese Teobaldo Pecchio, si preparò, un
    impasto che veniva fatto scorrere a pezzetti sotto le mani sino a
    formare dei lunghi sottilissimi bastoncini. Napoleone Bonaparte
    ne fu talmente ghiotto da mandarli regolarmente a prendere a
    Torino da appositi corrieri. Questo perché l’acqua e l’aria di Pari-
    gi non permisero mai l’ottenimento di un prodotto all’altezza di
    quello piemontese. Il Salame di Turgia ha origini antiche nelle
 Immacolatine.  un salumaio committente dell’opera!) nell’affresco ottocentesco
    Valli di Lanzo. Lo comprova la sua singolare presenza (voluta da
    raffigurante la Maddalena ai piedi del Nazareno, visibile nella par-
    rocchiale di Groscavallo. Per “turgia” in piemontese si intende una
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