Page 5 - Guida di Lanzo
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Storia Collegio don Bosco. dell’alta somma di 65
mila lire.
Con la Rivoluzione
francese il re sabau-
do Carlo Emanuele
IV dovette abbando-
nare il Piemonte e i
Lanzesi eressero l’Al-
bero della Libertà in
piazza della Frascata
nel 1798. Due anni
dopo Lanzo venne
fatta capoluogo di “Arrondissement” (Circondario) ma nel 1802
passò direttamente alla Francia con tutto il Piemonte.
Con il ritorno dei Savoia (1814), Vittorio Emanuele I e poi (1821)
Carlo Felice, venne costruita la carrozzabile Lanzo-Torino (1820)
con il ponte sul Tesso (1823), su progetto dell’architetto Mosca, e
successivamente con il Re Vittorio Emanuele II, Lanzo ebbe anche
il collegamento ferroviario. Importante nell’800 l’attività religiosa
e caritativa del parroco Beato Federico Albert (1820-1876), e di
San Giovanni Bosco (1815-1888), che aprì a Lanzo un rinomato
Collegio-Convitto.
Nel corso dell’800 il processo d’industrializzazione sviluppa l’eco-
nomia lanzese. Sin dal 1812 è attiva in Lanzo l’utensileria Savant e
verso la fine del secolo sono gli industriali prussiani Remmert ad
impiantare alcuni importanti opifici tessili.
Purtroppo molti lanzesi muoiono nelle guerre d’Indipendenza, in
quelle coloniali e nelle due Guerre mondiali del secolo scorso: i
loro nomi sono scolpiti sui monumenti ai caduti.
Sui suoi monti, tra case e frazioni, si riuniscono le prime forma-
zioni partigiane per combattere la guerra di Liberazione e alcuni
lanzesi finiscono nei lager tedeschi senza fare ritorno alle loro fa-
miglie. Poi con la ricostruzione, segue la lenta ripresa economica
e gli operai delle grandi fabbriche di Torino, sfollati nelle valli, ri-
tornano al lavoro. Alcuni di loro aprono piccole officine che talora
diverranno fabbriche.
Per il ruolo svolto nella Resistenza alla Città di Lanzo Torinese,
il 10 maggio 1976, è stata conferita con Decreto del Presidente
della Repubblica la Medaglia D’Argento al Valor Militare.
Tra i tanti personaggi della lunga storia lanzese, spiccano i nomi
di Bartolomeo Bonesio, del Marchese Giuseppe Ottaviano di Ca-
cherano e quello del Beato Federico Albert. Il Bonesio, vissuto
per lo più a Roma al servizio del Cardinale Aldobrandini, tornato
a Lanzo nel 1605, fece edificare il convento dei Cappuccini sulle
rovine dell’antico Castello. Al convento assegnò una rendita di
2000 scudi e donò il quadro di San Francesco conservato nella
parrocchiale. Il Conte Giuseppe Ottavio Cacherano d’Osasco della
Rocca, fu Marchese di Lanzo e fondatore dell’ospedale maurizia-
no. Ma il personaggio più amato dai lanzesi è il Beato Federico
Albert, il sacerdote e teologo nato a Torino il 15 ottobre 1820, che
fu nominato Vicario di Lanzo nel 1852. Forte personalità, cultu-
ra profonda e spirito sensibile alle problematiche sociali del suo