Page 3 - Guida di Sestriere
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sestriere si presenta
Sestriere m. 2035. I campi di golf. Il Laghetto. 1955 ca. (Ediz. Comm. Possetto).
Il Comune di Sestriere sorge a 2.035 metri sul colle omonimo a cavallo della
Val Chisone e della Valle di Susa.
Il nome «Sestrières» ha origini antiche: deriva da “Petra Sistraria”, cioè “Sesta Pie-
tra”, che al tempo dei romani indicava che lì era posta la sesta pietra per segnare
la distanza dalla città più vicina.
Anticamente il comprensorio del Sestriere è stato teatro di importanti vicen-
de militari aventi per protagonisti eserciti invasori come quello di Annibale, le
legioni di Cesare in marcia e in sosta verso le Gallie, e nel Medioevo è stato
percorso delle carovane portatrici di sale.
Ma l’“invenzione” del Sestriere come luogo di insediamento turistico-sportivo,
scaturisce da un insieme di fattori: genialità imprenditoriale, immaginazione
poetica, e l’intuizione della rapida diffusione degli sport di montagna favoriti
dallo sviluppo della motorizzazione e dalla vicinanza con Torino.
Principali ideatori e promotori di quest’impresa furono il senatore Giovanni
Agnelli e suo figlio Edoardo che seppero definire i termini del progetto e i modi
della creazione dell’insediamento sulla base di un lucido programma affidato
alla competenza di Vittorio Bonadè Bottino. Così il Sestriere, in meno di un de-
cennio, dal 1931 a prima della II Guerra Mondiale, diventa un famoso centro
turistico dotato di ottime strutture alberghiere, di impianti sportivi e di un pa-
trimonio di infrastrutture capaci di garantire servizi e comfort per il breve e il
lungo soggiorno.
I primi significativi episodi per lo sviluppo e la “nascita” del Sestriere coincidono
con la creazione delle funivie Alpette-Sises (1931), Banchetta (1933) e Fraitève
(1937). Contestualmente agli impianti di risalita vengono realizzate delle strut-
ture alberghiere: la prima chiamata “Monte Sises”, con annessa la famosa “La
Torre”, sorge nel 1932. Il complesso strutturalmente lontano dalla tradizionale
architettura montana, incarna lo spirito e l’immagine di una “modernità” ancora
oggi simbolo del Sestriere.
Di gusto più conservatore risulta il maestoso albergo “Principi di Piemonte”
(1933) progettato da Giovanni Chevalley, mentre il “Duchi d’Aosta” (1933),
anch’esso caratterizzato dalla originale struttura a torre, conclude un insieme
unitario capace di definire l’assetto di base del nuovo centro turistico.
In quegli stessi anni la località diventò uno dei luoghi preferiti dove si davano
appuntamento la nobiltà italiana, i più noti rappresentanti del mondo dell’in-
dustria, dello sci, della mondanità e dello spettacolo al punto che i noti registi
Alessandro Blasetti (1937), Mario Soldati (1951) e Luciano Salce (1965), ambien-
tarono sulle nevi immacolate del Sestriere rispettivamente i film La Contessa di
Parma, È l’amor che mi rovina e Slalom.
Nel corso dei decenni l’immagine e la tradizione si è sempre più consolidata