Page 6 - Guida di Sestriere
P. 6
Sestriere m. 2035. Cani S. Bernardo. Sfondo le Torri. 1956 ca. (Anonimo).
Il colle del Sestriere, situato in un’ampia conca compresa tra le catene del architettura e frazioni
Fraitève-Basset, del Sises, del Banchetta e della Rognosa, agli inizi del 19OO,
prima di trasformarsi in un famoso polo turistico (fungeva da pascolo e stra-
da alpina per i villaggi circostanti), poteva contare sul pionieristico albergo
“Sestrières” di Vincenzo Possetto. Questa struttura ricettiva caratterizzata dalla
bassa sagoma a capanna (1914) venne inaugurata ufficialmente nel 1921 e suc-
cessivamente ristrutturata.
Notevole la chiesetta di “Regina Pacis” (1925) decorata sulla facciata da un pre-
gevole mosaico a tema floreale, e valido esempio di un’architettura precedente
alla concezione del Sestriere come “capitale dell’inverno”. Da ricordare l’obeli-
sco-fontana in pietra verde di Bousson costruito nel 1914 per celebrare il cen-
tenario della strada napoleonica. Abbattuto nel 195O a seguito di azioni van-
daliche, soltanto nel 1987 venne poi ricostruito dell’architetto Tonini di Susa.
Le originali emergenze architettoniche nate dai primi anni ’3O per volontà del
Senatore Agnelli e caldeggiate dagli interessi sportivi di suo figlio Edoardo, si
sostanziano in un originale insediamento capace di fornire una proposta con-
creta nei confronti di una concezione elitaria del turismo sportivo e invernale.
In quest’ottica fu realizzato il famoso albergo “La Torre” (1932).
Molto caratterizzato dalle originali rampe elicodali interne, si connotava come
manufatto non certo conforme alla tradizione, e ponendosi in aperta antitesi al
paesaggio naturale ancora incontaminato, qualificava e differenziava il Sestrie-
re come luogo di raffinata ed esclusiva modernità.
Nel patrimonio architettonico del Sestriere si integra la Chiesa di Sant’Edoardo,
edificata nel 1937 in memoria del figlio del Senatore Giovanni Agnelli, perito in
un incidente aereo. La facciata in stile pseudo romanico ricoperta in pietra della
Val Chisone, risulta piuttosta austera. L’interno strutturato in tre navate, presen-
ta tre portali di bronzo realizzati da Arturo Dazzi; quello centrale rappresenta i
sette figli di Edoardo Agnelli. Da citare la colonna di alabastro (proveniente dal
Vaticano) databile al Iº secolo dopo Cristo che regge la mensa dell’altare mino-
re, il “Cristo” di Edoardo Rubino e una statua di Francesco Messina.
Le tre frazioni, Borgata, Champlas du Col e Champlas Janvier, rappresen-
tano in realtà i veri agglomerati abitati del Colle prima della nascita del comune
di Sestriere. Villaggi di pastori e stazioni di passaggio, si trasformano nel ‘9OO in
posti letto satelliti dell’indotto turistico del Sestriere.
Pregevoli comunque le tipiche baite montane (molte delle quali ancora coi tetti
ricoperti in “lose” di pietra o in scandole di legno).
A piedi o in automobile il vasto comprensorio del Sestriere consente al turi-