Page 9 - Guida della Valcenischia
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novalesa si presenta
Una delle quattro cascate
di Novalesa.
Arch. Comune.
Novalesa - Val Cenischia
Cartolina d’epoca. Collezione Privata.
Il Comune di Novalesa sorge nella stupenda conca attraversata dal tor-
rente Cenischia, ai piedi del Moncenisio. Le sue origini sono antiche e il nome
compare per la prima volta nel 726 in occasione della fondazione dell’abbazia
omonima. La storia del borgo novalicense è strettamente legata a questo mo-
nastero e alla strada che valica le Alpi proprio sul colle del Moncenisio. Ricor-
diamo i marrons, robuste guide locali che accompagnavano i nobili viandanti
su comode portantine per agevolarne la salita lungo un tragitto difficile e im-
pervio. La ricchezza della comunità è basata su questo transito e nel tempo
si contavano grandi scuderie per il cambio dei cavalli, numerose osterie e al-
berghi che vivevano del passaggio di viaggiatori, alcuni dei quali assai illustri:
Carlo Magno, regnanti europei, pontefici, filosofi ed eruditi. Il violento declino
inizia con la scelta dell’imperatore francese Napoleone I di tracciare una stra-
da a monte dell’abitato per consentire l’entrata del suo esercito in occasione
della campagna bellica in Italia.
Oggi Novalesa è un luogo ameno protetto da imponenti montagne e immer-
so in un paesaggio suggestivo. La sua cultura si manifesta nel patois franco-
provenzale, parlato ancora da un centinaio di persone, così come la storia
emerge durante le feste o negli abiti femminili locali savoiardi: abiti in lana e
seta con foulard ricamati, cuffie finemente confezionate, nastri e croci. Rievo-
cando le molte leggende, spiccano le narrazioni sui farfouleut (folletti) e sulle
streghe frutto della fantasia popolare. Accanto a questo vasto patrimonio di
sapienza troviamo testimonianze di una perdurante presenza nei secoli: ri-
cordiamo la Casa degli Affreschi, albergo del XIV con la facciata decorata
sec.
dai blasoni degli stati europei medievali ed i numerosi e suggestivi affreschi
che arricchiscono le pareti degli edifici della via Maestra e della Parrocchiale.
Il monastero di Novalesa, dedicato ai santi Pietro e Andrea, viene fondato
nel 726 dal nobile franco Abbone. Esso diventa centro di preghiera, di lavoro
agricolo e di assistenza umanitaria, nonché di cultura e di sapere, favorendo
sec.
la trascrizione di codici. Verso l’inizio del X il cenobio va incontro alla distru-
zione, operata dall’incursione di bande saracene.
I monaci si salvano ripiegando a Torino e poi nella Lomellina, a Breme, dove
un ignoto monaco redige il Chronicon Novaliciense: la pergamena su cui è
raccolta la storia del monastero e nella quale viene esaltata la figura del santo
abate Eldrado del IX . Più volte l’antico complesso viene ripreso e abbando-
sec.
nato a causa di alterne vicende storiche. In seguito alla legge del 1855 contro
gli istituti religiosi contemplativi, la comunità monastica è costretta ad abban-
donare definitivamente l’abbazia che viene confiscata dal governo piemonte-
se. Gli edifici vengono pertanto messi all’asta e acquisiti dal Convitto Nazio-
nale Umberto I. Nel 1972 l’abbazia viene acquistata dalla Provincia di Torino e
affidata ai monaci benedettini provenienti da S. Giorgio Maggiore di Venezia.